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Volume ricco di documentazione dedicato a due aspetti della vita del principe Carlo Maria Carafa, a cui non è stata prestata sufficiente attenzione dagli autori moderni: l'attività legislativa e quella politica, quale ambasciatore. In ambedue il Carafa si conferma come tipico rappresentante della grandiosità della nobiltà siculo-spagnola e, nello stesso tempo, della severità della controriforma del Seicento, quest'ultima mitigata dalla sua visione religiosa e paternalistica nel governare. Il volume comprende, quindi, la ristampa anastatica della rarissima opera "Ordini, pandette e costituzioni" (1686) per le aree siciliane del suo "Stato", con relativa trascrizione e numerose note esplicative, ma comprende anche le trascrizioni delle sole due descrizioni conosciute della festa della cavalcata e della consegna della Chinea fatte nell'anno santo 1675 (appendice 1) e nel 1684 (appendice II). Nella seconda l'ambasciatore del re di Napoli era il Carafa e tutto l'evento fu preparato ed eseguito in modo talmente minuzioso, sfarzoso e grandioso da stupire i contemporanei, e non solo. Dopo il volume "Da Occhiolà a Grammichele, fasti e nefasti" (2014), il presente saggio di Salvatore Gandolfo costituisce un contributo non solo per la conoscenza della storia locale di Grammichele, ma sopratutto per la conoscenza della struttura culturale, sociale e legislativa della Sicilia feudale del Seicento.